Il racconto di una donna che ha molto in comune con tanti di noi.

“Tutta la stanchezza del mondo” edito da Bompiani è un libro divertente, ironico e intelligente che mi ha fatto sorridere e al contempo riflettere perché mi sono ritrovata spesso nelle parole di Enrica Tesio.
Non pensavo di riuscire a scrivere la recensione dopo l’interminabile giornata di oggi nella quale mi sono barcamenata tra lavoro, figli, casa, varie ed eventuali e invece eccomi qui.
Leggendo il diario acuto e brillante dell’autrice ho capito di non essere la sola alle prese con le fatiche quotidiane. Lei ne ha elencate dodici come quelle di Ercole. Per ognuna ha trovato i termini giusti e descrivendo perfettamente lo stato che accomuna molti di noi: la stanchezza.
Quanto è complicato essere sempre sul pezzo senza potersi dimettere contrariamente a quanto fatto da Papa Ratzinger anni fa?
Noi popolo iperattivo, sempre alla ricerca di stimoli e impegni non siamo più capaci di fermarci, di staccare la spina e questo rende le nostre vite meno appaganti e serene.
Tuttavia se ci dessero la possibilità di premere il tasto “off” lo faremmo con facilità? Ormai siamo tutti multitasking e performanti. La noia ci terrorizza e dopo la pandemia anziché migliorati siamo diventati più esigenti di prima con noi stessi.
La felicità d’altra parte è una fatica; ci capita di non apprezzarla come dovremmo o tormentarci per raggiungerla a ogni costo. Non sarebbe utile e bello se cominciassimo ad apprezzare la parola “abbastanza” riportandola al suo significato originario come sinonimo di “assai”?
“L’abbastanza è assai quando sei di buon umore da non voler andare a dormire, ma alla fine ti addormenti perché non ce la fai proprio più della stanchezza”.
La consapevolezza di avere abbastanza sarebbe già un primo passo per un’esistenza più semplice.
Enrica Tesio analizzando le difficoltà di tutti i giorni: la burocrazia, i figli, la bellezza, il sesso, i social, parla di sé abbracciando al contempo anche tanti lettori che si sentono coinvolti, in empatia con la scrittrice. Più volte, mi sono soffermata a sottolineare un passaggio, una frase o una citazione per poi poterla ripetere alla mia migliore amica, a mio marito o persino alla vicina di casa.
Tutti devono sapere come stanno realmente i fatti e che la stanchezza non è un problema sul quale minimizzare. Le pagine di questo saggio sono piene d’ironia e d’acume e parlano di tutti noi. Senza giri di parole, senza polemiche e con una spontaneità disarmante ci mettono di fronte a quello che vorremmo gridare una volta per tutte: basta!
“Mi torna in mente la questione di Dio, che al settimo giorno si è riposato e io no. Ho la certezza che non c’entrasse la stanchezza. Non si è fermato perché non ce la faceva più, si è riposato perché voleva contemplare quello che aveva fatto, Come si contempla il fuoco in un camino, la polvere nella luce, la vita di un bambino”.
Prendendo spunto da queste righe il mio suggerimento è quello di farvi un regalo. Lasciatevi ispirare da Enrica Tesio e fermatevi a osservare la bellezza delle piccole cose, fatevi aiutare, chiedete di essere sollevati per un pò dalle vostre responsabilità.
Concludo con un riferimento alla parte più commovente e toccante di “Tutta la stanchezza del mondo”, quella sull’amore. Quest’ultimo è impegnativo, ma al contempo necessario perché è il sentimento che ci dà forza.
Dopo tanti sorrisi, mi sono scese anche le lacrime leggendo quanto segue:
“Sollevami dalle mie responsabilità, solo ogni tanto, solo un pochino. Pensaci tu a fare l’adulto… Quando è sera, spegnimi la rabbia, controlla che sia chiusa ogni discussione, lascia una lucina accesa, non tanto per andare a fare pipì, quanto per ricordarmi che in fondo al tunnel delle ansie notturne c’è sempre l’alba a schiarirmi i pensieri”.
“Leggimi ad alta voce, che è un bel modo di stare vicini”.
Consigliatissimo!
