Una profonda riflessione su quanto la Storia possa insinuarsi nella vita degli esseri umani.

"Alzarsi" di Helga Schubert
“Alzarsi” di Helga Schubert

Sinossi:

La piccola Helga si risveglia dopo il pisolino sull’amaca nel frutteto della nonna e trova ad aspettarla una fetta di torta e una tazza di caffè surrogato; è il primo giorno delle vacanze estive, e la sensazione di libertà è inebriante.

È con questa fotografia, scattata nei primi anni Cinquanta nella Germania dell’Est, che iniziamo a sfogliare, insieme all’autrice, l’album dei suoi ricordi. Il padre è stato ucciso da una granata sul Volga quando lei aveva soltanto un anno, e da allora è un eroe che prende vita in una serie di figure maschili laterali: amici, vicini di casa, candidati a un posto di padre rimasto sempre vacante.

Dall’altra parte, una madre fredda, provata dalla guerra, ma anche poco affettuosa per indole. Il rapporto con lei non è mai stato facile, ma la figlia le è grata: in fondo, nonostante tutto ha deciso di tenerla, l’ha portata con sé quando è fuggita durante la seconda guerra mondiale e ha rinunciato all’idea di avvelenarla nel momento dell’invasione russa.

Una pagina dopo l’altra, arriviamo con lei all’età adulta, e osserviamo la vita nella DDR per una donna colta e attiva nel milieu culturale, guardata con sospetto e costantemente sorvegliata dalla Stasi.

E infine, la caduta del Muro quel fatidico 9 novembre, l’abbraccio imbevuto di pianto con il marito e poi la folla a Unter den Linden, con la mezzanotte illuminata a giorno. Una vita composta di tante sfide, di conflitti, di resistenza

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“Alzarsi” di Helga Schubert edito da Fazi Editore è l’ultimo romanzo scritto dall’autrice berlinese che ha vissuto nella Repubblica Democratica tedesca fino al 1990, dove ha lavorato come psicoterapeuta, autrice e sceneggiatrice. Una figura poco conosciuta dal pubblico italiano, ma che nel suo Paese si configura come una delle voci più autorevoli del suo entourage.

Helga, con il suo impegno politico e sociale, ha contribuito a preparare le prime elezioni libere. Amica della mia amata Christa Wolf, è stata protagonista della vita intellettuale del suo tempo e, attraverso le pagine del suo libro, ci ha fornito una descrizione vera e limpida della sua vicenda personale e della sua terra d’origine.

Quest’ opera è il racconto della sua esistenza e al contempo un quadro doloroso del Novecento tedesco ed europeo.

Attraverso i suoi occhi Helga ci mostra la sua infanzia, la sua adolescenza e la sua maturità in un Paese diviso e ferito dai conflitti e dalle ingiustizie.

“Il mio posto ideale è un ricordo: del risveglio dal sonnellino dopo pranzo sull’amaca nel giardino di nonna e del suo amico (il mio vecchio come diceva lei) nell’Obstbausiedlung di Greiswald, il primo giorno di vacanza. Sempre, il primo giorno di quelle lunghe fantastiche vacanze estive”.

Come un’abile fotografa, Helga riesce a immortalare gli avvenimenti più rilevanti degli anni, durante i quali gli abitanti della DDR e lei stessa con la sua famiglia, hanno dovuto lottare e resistere.

Prima bambina, che trascorre le estati a casa della nonna, sdraiata all’ombra e immersa nella pace, circondata dal silenzio e dal profumo della torta appena sfornata.

Poi adolescente, in fuga con la madre per il timore di essere catturate durante la Seconda Guerra Mondiale. Helga non ha mai avuto un rapporto idilliaco con lei, ma le riconosce il coraggio di non averla abbandonata e di averla portata con sè nonostante i pericoli e la vedovanza. Il padre di Helga è morto ucciso da una granata quando lei aveva solo un anno.

Fino a giungere alla Hega adulta, famosa scrittrice e testimone di eventi impossibili da dimenticare: i costanti controlli da parte della Stasi, la paura di essere fucilata o accusata di diserzione. Ora è libera e alla sera, avvolta in una coperta si lana, può stare tranquillamente seduta in uno Strandkorb in riva al Baltico, senza che le guardie di frontiera vengano a disturbarla con le loro domande.

”Alzarsi” è un romanzo che parla di storia, di vita e d’amore. Ho trovato commoventi tanti parti. Ho ricordato la caduta del muro di Berlino e mi sono immaginata accanto a Helga e al marito tra abbracci e pianti, durante la mezzanotte illuminata a giorno.

Da grande appassionata della cultura e letteratura tedesca, ho apprezzato e amato le pagine della Schubert che, come tante altre sue colleghe e concittadine, hanno visto la Storia insinuarsi nella loro quotidianità e stravolgere i loro sogni e i loro progetti. Lei, nonostante tutto, è riuscita a riconciliarsi con sé stessa attraverso la scrittura e “Alzarsi” ne è una prova coraggiosa.

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Helga Schubert
Helga Schubert

Questo articolo ha un commento

  1. Tiziana

    cara Giorgia
    bel commento, ma Helga e Christa non sono mai state buone amiche e anzi Helga ne parla malissimo e òa accusa di essere una scrittrice asservita al regime. Peccato
    cari saluti
    Tiziana

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