
“Storia della nostra scomparsa” di Lee Jing-Jing, tradotto da Stefano Tummolini ed edito da Fazi è un romanzo straziante, ma ricco di speranza, in cui si narra delle generazioni tormentate dalla guerra e dal silenzio che circonda le loro sofferenze. L’autrice attinge alla storia della sua famiglia per raccontare le terribili vicende vissute dalle donne cinesi durante l’occupazione della loro terra da parte del Giappone.
La protagonista Wang Du ha solo sedici anni quando viene portata via con la forza dal suo villaggio e dai suoi genitori e viene condotta, come molte altre ragazze sue coetanee, in una comfort house dove diventa una schiava sessuale dei militari giapponesi. Per lei ha inizio una vera tortura, è costretta a cambiare nome e a perdere tutta la sua dignità. Il senso di vergogna e il dolore la portano ad una lenta e radicale scomparsa come individuo.
“Fu allora che imparai che è possibile sparire anche senza andarsene”
Nel romanzo ritroviamo Wang Du ormai anziana, povera e sola che cerca di sopravvivere al passato e di andare avanti nella sua città Singapore. Qui per volontà del destino incontra David, un tredicenne che, dopo aver ascoltato le confessioni della nonna, vuole fare chiarezza sul passato della sua famiglia. Il confronto tra i due diventa fondamentale, David riesce a comprendere il segreto legato a suo padre e Wangu Du può finalmente dar voce al suo strazio interiore che con decoro ha tenuto dentro di sé fino a quel momento.
Commovente e drammatico ma al contempo avvincente ed autentico questo libro mi ha ricordato “Le Figlie del Mare” di Mary Lynn Brach. Avete fatto anche voi delle letture sulle “donne di conforto” e sulla loro tragica sorte?
Complimenti per il blog e la cura che ci metti in ogni recensione 👍🏼 Ottimo lavoro ❤️
Grazie per il complimento.
L’ho trovato un gran bel romanzo.
Complimenti per il lavoro sul blog! Recensioni ottime e grande qualità 👍🏼