Un romanzo nel quale nulla è come sembra. La storia di tre donne e la difficoltà di essere buone madri, figlie e amiche.

“Sembrava bellezza” di Teresa Ciabatti edito da Mondadori non è un romanzo semplice e, per quel che mi riguarda, la sua lettura è stata lenta e a tratti un po’ faticosa. Mi sono fermata diverse volte per sottolineare alcune frasi e rileggere le parti nelle quali i salti temporali mi hanno confusa.
Teresa Ciabatti è riuscita a mettermi alla prova. D’altra parte non è compito della letteratura e degli scrittori far riflettere e suscitare forti emozioni? Bene, lei mi ha fatto arrabbiare, pensare e risvegliare dal mio comodo torpore. La storia delle donne del suo libro mi ha dato una scossa e ha riportato a galla ricordi e momenti della mia vita che avevo messo da parte.
L’adolescenza, un momento delicato e importante non solo per l’autrice, ma per tutti noi, viene descritta dalla protagonista e voce narrante con durezza e senza pietà. Lei e Federica sono descritte come amiche inseparabili che trascorrono il tempo in una stanza a parlare, rimuginare e a soffrire per la loro inadeguatezza. Complessate, incomprese, quanto vorrebbero essere notate ed ascoltate?
Livia, la sorella di Federica, è invece così bella, bionda, slanciata, con le forme al posto giusto e il mondo ai sui piedi. Livia è sicura di sé stessa, oggetto d’invidia e di emulazione da parte delle altre coetanee fino ad un momento preciso: il giorno dell’incidente.
Ciò che sembrava bellezza si rivela non esserlo e improvvisamente avviene nella narrazione un ribaltamento dei ruoli e le giovani che tanto desideravano essere come Livia cambiano idea. Nessuna vuole più essere come lei …
“Cosa avrei fatto se fossi stata lei per un giorno, datemi un solo giorno, basta un giorno. Come ti saresti comportata, fanciulla di Maremma? Neanche il tempo della risposta che non vorrai più essere lei”.
Il tempo trascorre impietoso e arriva un’altra fase importante dell’esistenza: la maturità. La protagonista senza nome, diventa una scrittrice famosa ed affermata con tanti problemi irrisolti e un gran desiderio di riscatto. Viene spontaneo chiedersi quanto ci sia di autobiografico nel suo personaggio. Teresa Ciabatti gioca con il lettore e lo confonde mescolando realtà e finzione.
Federica si è sposata, si è trasferita ed è diventata mamma. Dopo trent’anni di separazione torna dalla compagna di avventure del liceo e porta con sé Livia, la ex dea, rimasta uguale nell’aspetto ma infantile nei pensieri. Adulta prigioniera nella mente di un’eterna fanciulla ricorda alle due amiche la debolezza umana, la fugacità della bellezza e la caducità delle cose.
“Sembrava bellezza” è un libro intenso, profondo e a tratti angosciante che dà voce ai pensieri dell’autrice e di molte di noi sia sull’adolescenza che sulla maturità e maternità. Spietata e diretta, la Ciabatti mette nero su bianco la parte buia e oscura dei pensieri che spesso si preferisce tener nascosta.
Nonostante il mio vissuto fino ad ora sia differente rispetto a quello raccontato nel romanzo (non ho ricordi tanto traumatici da aver segnato profondamente la mia anima e il mio cuore), riconosco il coraggio, l’audacia presenti nelle pagine di un libro che proprio per queste caratteristiche merita di occupare un posto di rilievo tra i finalisti del Premio Strega.
Dalla tua recensione deve essere una storia molto interessante grazie per il consiglio!
Una lettura che vale la pena fare.