"Non è mai troppo tardi" di Stefania Russo
“Non è mai troppo tardi” di Stefania Russo

“Non è mai troppo tardi” edito da Sperling & Kupfer è il romanzo d’esordio, fresco e brillante, di Stefania Russo che ieri ho avuto il piacere d’intervistare presso la libreria Mondadori Bookstore di Modena.

Si tratta una storia corale che vede come protagonista Annarita un’anziana che fin dall’incipit si presenta con ironia e autenticità:

“Ebbene sì, ho ottantaquattro anni e mi chiamo Annarita. Avete idea di cosa significhi avere ottantaquattro anni? No? Adesso ve lo spiego…”

Annarita è un personaggio straordinario che vive in un anonimo complesso residenziale nella periferia di Milano e si muove su una sedia a rotelle. Se il suo corpo è affaticato, la sua mente è decisamente lucida e il suo modo di guardare ciò che la circonda è un esempio di determinazione e tenacia.

Attorno a lei ruotano una serie di personaggi originali e ben caratterizzati che vengono descritti dall’autrice con grande abilità. La badante rumena Olga, la nipote Stella, l’amica Ornella, Enrico e Totò diventano degli amici anche per il lettore che si sente molto coinvolto nelle loro vicissitudini quotidiane.

Nonostante vivano in un luogo che assomiglia ad un “mostro” di cemento, sono figure che affrontano la vita con forza, sensibilità e generosità. I sentimenti che questo romanzo trasmette sono positivi e volti ad evidenziare l’importanza di mettersi in gioco a qualsiasi età.

Non è un romanzo banale o buonista, ma il risultato di una visione dell’esistenza dove è meglio rimboccarsi le maniche piuttosto che piangersi addosso. Grazie all’idea di Stella, tutti i condomini prendono parte al progetto della “Banca del tempo” per una giusta causa: aiutare la sorella di Olga gravemente malata.

Onestamente non ero a conoscenza di questo sistema di scambio “gratuito” e ho avuto piacere di apprendere di cosa si trattasse grazie alla lettura del libro.

“è un sistema per scambiarsi dei favori. Normalmente le attività vengono barattate: se io ti insegno a cucinare una torta, tu mi rendi il favore riparando per me il tubo difettoso, o cambiando una gomma alla mia macchina…”

Ed ecco che Annarita esce di nuovo di casa con entusiasmo e riscopre la passione per il giardinaggio che aveva abbandonato dopo la morte del marito. Totò si mette ad insegnare a fare il pane, Enrico a usare il computer. Tutti, in questo microcosmo in cui abitano, s’impegnano ad essere utili e a dare in un modo o nell’altro il proprio contributo.

Unendo tematiche delicate come la condizione degli anziani soli, l’emarginazione degli immigrati, la miseria di alcune famiglie all’ironia e alla generosità, Stefania Russo scrive un romanzo che emoziona, commuove e trasmette un messaggio importante: non è mai troppo tardi per sorridere alla vita e credere nelle seconde possibilità.

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Questo articolo ha un commento

  1. Michela

    Appena finito di leggerlo mi è piaciuta tantissimo la storia di Annarita!!

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