
“Nives” di Sacha Naspini edito da e/o edizioni è un romanzo originale e brillante, comico e drammatico in cui una telefonata lunga una vita porta alla luce un passato solo apparentemente dimenticato.
Ho letto questo libro su consiglio della mia libraia di fiducia Stefania e sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla trama insolita: dopo la morte del marito, Nives fatica ad adattarsi alla solitudine e al silenzio di Poggio Corbello. Nel prendersi cura del podere senza scambiare una parola con anima viva si sente come un fantasma. Non riesce più a dormire e la notte diventa un tormento fino a quando non entra in scena Giacomina. Quest’ultima è una gallina zoppa che presto diventa una compagnia indispensabile. Una sera però Giacomina comincia a stare male e Nives decide di chiamare il veterinario Loriano. La telefonata legata ad una piccola emergenza permette ai due di parlare a lungo, confrontarsi, scontrarsi su fatti lontani ed episodi di gioventù che in età matura necessitano di essere affrontati.
Ho trovato geniale l’idea di abbinare il tema della solitudine ad una gallina. La protagonista infatti non sceglie come animale da tenere con sé un cane o un gatto, ma Giacomina e la tratta come una sorta di principessa, la tiene in casa, in camera da letto, a guardare la tv accovacciata sul divano e con lei accanto non le manca niente, né il marito scomparso, né la figlia che abita in Francia.
“La cosa che le faceva impressione era questa: con Giacomina accanto, del marito non le mancava nulla. La coglieva uno scoramento che non capiva dove mettere e si diceva: Ho dato la vita a uno che poteva essere rimpiazzato da un pollo.”
In realtà l’esistenza che ha trascorso insieme ad Alfio non è stata così rosea come ha finto di credere e ora che non c’è più antichi rancori e frustrazioni vengono a galla. Nives sceglie un modo insolito per esprimere i suoi sentimenti repressi: una lunghissima telefonata a Loriano Bottai, il veterinario, suo grande amore da ragazza.
Lei e Loriano sono stati amanti trent’anni prima, ma la notte in cui dovevano scappare insieme quest’ultimo non si è presentato e lei è rimasta ad aspettarlo fino a mezzanotte sulla curva della provinciale. Non l’ha mai perdonato per questo abbandono e ora, con la scusa della gallina imbambolata davanti alla pubblicità del Dash, decide che è arrivato il momento di regolare i conti:
“Il Bottai era stato davvero un mago cattivo: prima l’aveva fatta volare in paradiso perduto invogliandola a scoprire il fianco del cuore, che teneva nascosto da secoli: poi ci aveva affondato il coltello dell’interesse.”
Il dialogo tra Nives e il dottore diventa il fulcro della narrazione e lentamente scivola sul piano personale, recriminazioni, scuse, rimpianti occupano ben 109 pagine di questo libro che mette in luce come dietro a matrimoni e storie di vita ci siano spesso segreti non svelati e terribili da rivelare. Attraverso questa lunga chiacchierata il lettore viene a conoscenza dei misfatti del borgo e dei personaggi che vi abitano e dell’astio che Nives ha conservato per tanto tempo nel cuore.
Questo romanzo breve o racconto lungo mi è piaciuto perché insolito e particolare. Avrei desiderato un incontro di persona tra Nives e Loriano e un confronto vis à vis, ma Naspini ha scelto questa forma e chi sono io per contraddirlo. Credo che leggerò altri romanzi di quest’autore perché sono curiosa di conoscerlo meglio e gustarmi ancora la sua scrittura ingegnosa e teatrale.
Prossima lettura
Letto !!!
Libro stupendo 😍
mi fa piacere che ti sia piaciuto!!!