
“Le parole lo sanno” di Marco Franzoso edito da Mondadori è il romanzo che ho letto per il blog tour sensoriale organizzato da Anita e Daniela di Chilidilibri. È stata una bella esperienza che mi ha permesso di dedicarmi ad un romanzo che sottolinea l’importanza delle parole e a queste affida un grande compito: quello di trasmettere un messaggio d’amore.
Il protagonista della storia è Alberto, un medico che scopre di essere malato di cancro e che gli resta poco tempo da vivere. È spaventato, confuso e non ha il coraggio di dare la notizia ai suoi cari. L’unica cosa che desidera è nascondersi dietro un paio di occhiali scuri e rifugiarsi nel parco della sua città, lontano dagli sguardi indiscreti degli altri. Si finge cieco e in questo modo riesce a pensare con il giusto distacco.
“Un momento pensavo che dovevo parlare con qualcuno, confidarmi, confessarmi, ma poi mi dicevo che non sarei stato in grado di sostenere lo sguardo impietoso degli altri, o ascoltarne le incredibili parole rassicuranti. Soprattutto, mi avrebbe spaventato leggere il terrore negli occhi degli altri”.
Proprio seduto su una panchina del parco Alberto fa un incontro inaspettato e determinante con Flavia, una donna che come lui si sente sola, infelice e desiderosa di trovare un po’ di conforto senza essere giudicata. Giorno dopo giorno di fronte al fiume e agli alberi, queste due anime alla deriva si danno appuntamento e uno accanto all’altro trovano la loro “riserva indiana a pochi metri da casa” dove avere una pausa di respiro rispetto al mondo a cui non si sentono più di appartenere.
Lei entra nell’esistenza di Alberto come un dono dal cielo, ha bisogno di essere ascoltata, capita, amata. Lui trova in lei uno spiraglio di luce, un senso alle sue giornate. Flavia rappresenta “uno schiaffo di vita”, una sorpresa inattesa nel momento in cui tutto sembra perduto a causa della malattia.
Franzoso ci racconta una storia d’amore insolita e originale in cui spetta a noi lettori tirare le somme a fine lettura: Flavia un giorno se ne va e non torna più e a noi resta il dubbio sulla veridicità di quanto ha raccontato del marito e della sua famiglia.
Chissà se un giorno le arriveranno le parole scritte da Alberto che le ha mentito fingendosi cieco e non dicendo nulla del suo stato di salute, ma che l’ha amata intensamente e grazie a lei ha scoperto la verità più grande, ovvero che i momenti trascorsi insieme sono stati il suo toccasana, “istanti rubati alla meschinità della vita”.
Abbinamento:
Ho scelto di abbinare questo romanzo al fiore dell’Ortensia, una pianta di origine orientale appartenente alla famiglia delle Hydrangeaceae. Si tratta di un fiore bellissimo e curioso perché il colore dei suoi petali e dei suoi fiori cambia a seconda dell’acidità del terreno.
A seconda del colore l’ortensia, assume un significato diverso. L’ortensia blu indica distacco, quella bianca rappresenta purezza e candore mentre quella che ho scelto io, di color rosa, denota il desiderio di godere delle gioie dell’amore che è proprio quello che vorrebbero fare Alberto e Flavia.
Bellissima recensione
grazie Mille