Villa Hanbury, a La Mortola, tra Ventimiglia e la Costa Azzurra.

Un piccolo paradiso terrestre dove vive Laura, LA RAGAZZA IN GIARDINO, sola con la nonna Leo.

I suoi genitori, una madre indifferente e un padre egoista “che avevano generato per errore” e non erano fatti per una famiglia, la affidano alla nonna paterna.

Qui Laura trascorre la sua infanzia e l’adolescenza educata dagli alberi, dai fiori, dal mare.

Il giardino é la sua unica fonte di evasione e la accoglie come una madre, strappandola ad un’aridità di affetti mai ricevuti.

Le passeggiate in mezzo alla natura, nell’alternarsi delle ore e delle stagioni, con il suo potere di accudire, riempire, curare, sono tra le pagine più belle e coinvolgenti.

“Mi impregnò il profumo del giardino che si apriva alla primavera. Colsi l’odore dei narcisi e delle violaciocche, vidi, i cespugli delle azalee fiorite. Udii il fruscio dei rami, il leggero frastuono dell’onda che, lontano, lambiva la sponda rocciosa”.

A contrasto il mondo degli adulti, rispecchiato nello sguardo innocente e feroce, critico e perspicace di una bambina. Il suo bisogno dei grandi da cui, è tagliata fuori.

“Sei una bambina, non puoi capire niente”, le diceva la nonna.

“Non c’era nulla da fare. La mia età mi chiudeva in un isolamento. Mia madre e mia nonna Leo non avevano bisogno di me, e non sentivano che io, proprio perché ero una ragazzina, avevo bisogno di loro”.

Marise Ferro molto attenta e sensibile verso il mondo delle donne, ci regala, oltre a nonna Leo, dei ritratti femminili che restano impressi.

Amalia, la governante, importante figura di riferimento per Laura, quasi una sorella maggiore, che mi ha conquistata con la sua saggezza.

E Daria che introduce Laura alla scoperta dei libri, passione infinita, e alla libertà.

L’autrice, attraverso la giovane protagonista, ripercorre la storia della sua educazione, in un romanzo autobiografico di formazione al femminile.

Con la sua scrittura carnale ed elegante ci racconta un libro da gustare con i sensi per catturare i profumi, i paesaggi, le emozioni che passano anche dalla scoperta dell’amore, a segnare il passaggio dall’infanzia alla vita adulta.

La Ferro, scrittrice, giornalista, traduttrice vissuta nel Novecento, da sempre vicina alle donne, ha affrontato temi legati alla famiglia, alla maternità, all’istruzione, alla condizione femminile nella società, alla violenza, tuttora di grande attualità.

Ce ne parla Francesca Sensini nell’interessante introduzione al libro.

Ingiustamente dimenticata é stata riscoperta da Elliot Editore che ha ripubblicato alcune sue opere.

Da conoscere e leggere.

Recensione a cura di Maria Attolini @lib.eriamoci, bookinstagrammer e grande appassionata di libri. https://www.instagram.com/lib.eriamoci/

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