La ragazza con la macchina da scrivere di Desy Icardi
La ragazza con la macchina da scrivere di Desy Icardi

La ragazza con la macchina da scrivere” di Desy Icardi edito da Fazi è un romanzo delicato e spiritoso che ho molto apprezzato perché mi ha fatto riflettere sull’importanza della scrittura e della lettura nella vita di ciascuno di noi:

 “La vera ricchezza, a parere dell’avvocato, non consisteva nell’accumulare denaro, bensì nel risparmiare tempo per fare ciò che si ama e lui, sopra ogni altra cosa, amava leggere.”

L’avvocato Ferro è uno dei personaggi che ho amato maggiormente in questa storia, per la sua filosofia di vita e per la sua immensa cultura. È una sorta di mentore per la protagonista Dalia che, grazie a lui, impara a gestire i momenti difficili e di sconforto con maturità e ottimismo.

Ambientato nella splendida Torino, “La ragazza con la macchina da scrivere” è un libro sensoriale dove il tatto diventa indispensabile per far tornare alla luce i ricordi che Dalia, ormai anziana, ha dimenticato dopo essere stata colpita da un ictus o “piccolo incidente” come preferisce definirlo lei.

“Due mesi: questo è il tempo che il tuo piccolo incidente ha spazzato via dalla tua memoria, due mesi dei quali non hai alcun ricordo.”

I ricordi di Dalia non si sono però dissolti, ma sopravvivono nella memoria tattile dei suoi polpastrelli e possono essere liberati attraverso il contatto con i tasti dell’Olivetti MP 1 rossa. Sin da ragazza, Dalia ha lavorato come dattilografa e ha attraversato il ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua preziosa macchina da scrivere.

“Ora accarezzi la tua vecchia macchina da scrivere; un lieve formicolio ti scorre lungo le dita facendoti fremere i polpastrelli. Colta da un improvviso ghiribizzo, accosti gli scuri della finestra, infili un foglio nel carrello dell’Olivetti rossa e, immersa nel buio, lasci che il formicolio ai polpastrelli svanisca al fresco contatto con i tasti. Le tue dita danzano sulla tastiera seguendo una coreografia che sfugge alla tua comprensione, ma che decidi di assecondare e, senza opporre resistenza”.

Questo strumento diventa indispensabile per raccontare la sua esistenza, gli amori, i sogni giovanili, le incomprensioni con il padre, i dispiaceri e i tanti espedienti per sopravvivere durante gli anni della guerra.  Lei che scorrazza per la città con la sua bicicletta e la voglia d’indipendenza s’innamora dell’uomo sbagliato, cade e si rialza grazie alle persone positive che la circondano.

Desy Icardi ci regala un personaggio femminile a tutto tondo, una donna forte e coraggiosa che supera anni difficili sempre a testa alta, con dignità e buonumore. Il suo viaggio a ritroso alla ricerca del ricordo più importante è così ben descritto che mi ha permesso di sentirmi completamente trasportata nella vicenda narrata.

Mi sono affezionata a Germana, la governante che con i suoi commenti esilaranti mi ha strappato molti sorrisi, alla famiglia Levi che con grande decoro e generosità, prima di fuggire all’estero per il pericolo legato alle nuove leggi razziali, aiuta Dalia e la incoraggia a seguire i suoi sogni.

La lettura di questo libro mi ha fatto riscoprire l’importanza del tatto e della storia degli oggetti che ci circondano, come il suo precedente romanzo “L’annusatrice di libri” aveva posto la mia attenzione sull’olfatto. Se, come ho letto in alcune interviste all’autrice, le sue opere future saranno dedicate agli altri tre sensi, sono molto curiosa di conoscere quale sarà il prossimo.

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Questo articolo ha un commento

  1. Michela

    Lo sto leggendo in questo momento. Adoro la protagonista Dalia e la sua Olivetti mp 1 rossa. Mi ricorda i primi anni delle superiori quando facevamo dattilografia con la tastiera coperta …

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