
“Non siamo altro che rose. Duriamo il tempo di un sorriso, di un ricordo da custodire, di una notte da ricordare. E quando ci voltiamo indietro di noi resta solo la scia debole di un profumo che è intenso”.
Quando ho letto questa citazione sulla quarta di copertina di “Donnafugata” di Costanza DiQuattro, edito da Baldini e Castoldi, ho subito pensato che sarebbe stato un romanzo nelle mie corde. Amo da sempre i fiori che insieme ai libri sono la mia grande passione.
I giardini di Donnafugata profumano di tante piante, limoni, gelsomini, plumbago e roseti e sono il luogo dove il protagonista trascorre tanto tempo in compagnia della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Il barone Corrado Arezzo de Spucches è un uomo di potere, di polso, ma con un gran cuore e il ritratto che ne fa l’autrice lo rende umano, nobile di rango, ma soprattutto di spirito.
Lui è alla guida di un luogo straordinario e affascinante a due passi da Ragusa e di uno tra i più antichi e prestigiosi casati di Sicilia. La sua storia ci viene narrata quasi come un diario dall’infanzia alla vecchiaia. “Oscenza”, come viene chiamato dal fedele Micheluzzo, è prima un bambino vivace e curioso, poi un giovane pieno di ideali e voglia di cambiare le sorti della sua terra oppressa dalla dominazione borbonica. Successivamente un marito e un padre affettuoso ed infine un nonno dal cuore spaccato.
Nella bella prefazione Giuseppina Torregrossa lo definisce” un eroe tragico moderno” al tempo stesso con una vita costellata di successi, ma con un privato denso di sconfitte cocenti. Il suo mecenatismo, la correttezza verso gli amici del cuore, la passione per la moglie non sono sufficienti a proteggerlo da un destino beffardo che lo vede sopravvivere alla perdita prematura della figlia.
Costanza DiQuattro ci regala un affresco di un tempo lontano e di un luogo incantevole, in cui il lusso degli arredi, delle ville, dei vestiti e delle tavole imbandite, si alterna alla semplicità della vita nei campi, l’aristocrazia al popolo, la fedeltà al tradimento e la bontà alla violenza.
L’amore per la Sicilia è evidente in ogni pagina e l’autrice un tempo proprietaria della casa in cui è stata girata la serie tv “Il commissario Montalbano” e ora direttrice insieme alla sorella del teatro di Donnafugata trasmette la passione per la sua terra, per le tradizioni e per un tempo passato splendente e sfarzoso che ancora oggi lascia ammaliati e un po’ nostalgici.
Una lettura consigliata a chi ama le storie famigliari e vuole conoscere meglio un personaggio che ha costruito tanto nella sua vita, ma anche perso molto in breve tempo.
Bellissima foto anche il libro mi ispira parecchio
Bellissima foto anche il libro mi ispira parecchio
Bellissima foto il libro mi ispira parecchio
Per me Michela questo libro ambientato nella splendida Sicilia potrebbe piacerti.
Interessante. Me lo segno, come prossima lettura 📖
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