Un classico del giallo della British Library

Per il mese di agosto torna l’iniziativa giunta ormai alla terza edizione di “Agosto in giallo” ideata da me e Viviana di “Scatti dalla mia libreria”. Per l’occasione ho letto un classico del giallo della British Library “Delitto in Cornovaglia” di Hohn Bude edito da Vallardi.
John Bude è stato uno dei fondatori della Crime Writer’s Association ed è diventato noto al pubblico per essere autore di circa una trentina di romanzi gialli negli anni ’30 e ’50. La sua scrittura brillante e scorrevole tiene il lettore incollato alle pagine e portandolo a fare deduzioni sui misteri da risolvere.
“Delitto in Cornovaglia” è un bell’esempio della narrativa poliziesca d’Oltremanica ambientato in un villaggio della Cornovaglia. Le descrizioni paesaggistiche sono precise e dettagliate e rendono perfettamente l’atmosfera di un luogo affascinante e lontano.
A casa del vicario Dodd le serate trascorrono tranquille e la routine della vita parrocchiale sembra serena e monotona fino alla sera durante la quale arriva una telefonata. Julius Tregarthan, un anziano magistrato del posto, viene ritrovato morto.
“Il reverendo Dodd se ne stava immobile nel mezzo del suo studio, completamente sbalordito. Attraverso le lenti degli occhiali dalla montatura dorata, gli occhi gli brillavano in modo strano. Un colpo d’arma da fuoco? Tregarthan? Povera Ruth. Che tragedia!“
Iniziano le indagini ed entrano in scena svariati personaggi ben caratterizzati: la servitù di casa Tregarathan, l’ispettore Bigswell, la giovane Ruth, il dottor Pendrill e il signor Hardy. Tante le ipotesi, le congetture e ogni volta una nuova prova che impedisce di risolvere un caso solo apparentemente semplice, ma in realtà una matassa difficile da sbrogliare.
“Delitto in Cornovaglia” ha tutte le caratteristiche di un buon romanzo poliziesco e un protagonista che ispira simpatia e fiducia. Grande appassionato dei libri di Agatha Christie, di racconti di delitti. e misteri. Dodd è un punto di riferimento per gli abitanti di quella costa, una guida spirituale e un abile osservatore delle menti umane.
Nel momento in cui si rende conto di poter aiutare la giustizia a trovare il colpevole, mette a disposizione la sua abilità e arguzia; le sue intuizioni si rivelano sempre utili e corrette. Da un lato si sente in colpa per la sua curiosità e il desiderio di conoscere la verità, dall’altro non riesce a fare a meno di supportare la polizia a scovare i criminali.
“Provava un particolare misto di emozioni. Orrore e sgomento per la tragedia avvenuta…, ma al di là di queste reazioni perfettamente naturali, era arso dal fuoco della curiosità e dell’interesse. le sue due anime erano in conflitto. Riteneva che fosse orribile considerare un crimine, specialmente un omicidio, come qualcosa di più di un atto scellerato e impensabile. Ma allo stesso tempo il diavoletto della curiosità continuava a tirarlo per la manica, reclamando la sua attenzione.”
La penna di John Budd non crea solo figure ben delineate e con un’ottima caratterizzazione, ma anche una trama senza cedimenti che coinvolge e non annoia. Un gran pregio quello di scrivere bene, senza dover ricorrere a scene cruente e volgari per tenere vivo e acceso l’interesse del lettore!
“Delitto in Cornovaglia” ha quel gusto leggermente retrò che lo contraddistingue e lo rende tanto piacevole e attuale anche ai giorni nostri.
Lo metterò tra le letture estive