
Gennaio: Io e la mia partner in crime Viviana di Scatti dalla mia libreria decidiamo di rileggere “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Si tratta di un’esperienza fantastica e inaspettata. Riprendere il capolavoro di Manzoni in età matura mi ha permesso di comprenderlo meglio e di soffermarmi sulle parti che al tempo del liceo non avevo approfondito. Beata Provvidenza!

Febbraio: “A Carnevale ogni scherzo vale” e io quest’anno preferisco a feste in maschera. Scelgo invece di recarmi al debutto di “Testo“, [Come si diventa un libro], un evento innovativo sull’editoria organizzato da Stazione Leopolda e Pitti Immagine. Qui tra una presentazione e l’altra ascolto Piero Dorfless e m’illumino d’immenso nel sentire le sue parole su “Il lavoro del lettore, perché leggere ti cambia la vita” edito da Bompiani.

Marzo: Il conflitto Ucraina – Russia è iniziato da un mese e io approfondisco l’argomento attraverso letture a tema per conoscere meglio il paese di cui tanto si parla, ma che molti non conoscono a fondo.
Mi dedico a “La guerra fantasma” di Sara Reginella edito da @exorma_edizioni un reportage approfondito e sincero sul conflitto nella regione del Donbass. Scopro che in questa regione si combatte già da anni e lo scontro tra la popolazione di Donetsk e Lugansk e l’esercito di Kiev ha causato tante vittime.

Aprile: “Aprile dolce dormire” e infatti io approfitto delle vacanze di Pasqua per rivolgermi ai romanzi che sono rimasti intonsi sul comodino. Mi appassiono e apprezzo il nuovo libro di Eshkol Nevo: “Le vie dell’Eden” edito da Neri Pozza.

Leggere Nevo è sempre un piacere. Pochi autori contemporanei sono abili quanto lui nel descrivere i sentimenti, le paure, i segreti, le verità e le dinamiche complicate dell’esistenza umana. Ogni volta le sue opere appagata e soddisfatta.
Il numero tre che è presente anche in questa sua opera è il mio numero fortunato.
In “Le vie dell’eden” troviamo tre storie e tre protagonisti diversi. Non so ancora decidere quale racconto mi sia piaciuto di più, il primo è senza dubbio costruito alla perfezione.
Strabiliante è anche la capacità dell’autore israeliano di tenere insieme la trama e tutte e tre le vicende con un “file rouge” utilizzato nella maniera più elegante e inaspettata. Nevo crea intrecci da vero maestro e diventa tessitore di pagine piene di luci e ombre.
Non vi parlo della trama per non togliervi la sorpresa. Vi dico unicamente che vale la pena scegliere questo libro piuttosto che un altro per tanti motivi, primo fra tutti per comprendere quanto sia difficile trovare la via dell’Eden senza togliersi la maschera che indossiamo ogni giorno per mostrare la nostra anima come è realmente.
Maggio: Torno a Torino al Salone del libro e per affrontare due giorni bellissimi e faticosi mi concedo una deliziosa colazione nella storica pasticceria “Platti” e mi rilasso in compagnia di:” Il bistrot delle delizie” di Tuğba Doğan edito da Carbonio Editore.
Il romanzo è ambientato in Turchia e ci mostra una terra ricca di colori, umanità e poesia. Il bistrò delle delizie è un ristorante intimo e accogliente dove i clienti si sentono a casa. Qui il protagonista e i suoi amici trascorrono molto del loro tempo tra chiacchierate, confronti e piatti della tradizione. Si tratta di una storia agrodolce adatta a chi desidera conoscere le culture diverse e i dilemmi quotidiani della popolazione turca.

Giugno: Come ogni anno organizzo insieme a Silvia e a Manuela il gruppo di lettura: #illibropiùbellodelcampiello e ho la fortuna di essere invitata al Teatro Regio di Parma ad ascoltare i cinque finalisti.
Tra questi resto colpita e affascinata dal giovane Bernardo Zannoni e dalle sue parole. “I miei stupidi intenti” edito da Sellerio fa centro nel mio cuore e nel mio spirito e a Settembre vince l’edizione Premio Campiello 2023.
L’ idea di scegliere come protagonista una faina è favolosa. Archy è un personaggio indimenticabile, un animale che si trova a scoprire l’esistenza di Dio, della morte e della scrittura. Il suo volo emozionale è molto simile a quello degli uomini.
Questa favola ecologista c’insegna tanto. Tratta in modo chiaro e mai scontato gli argomenti fondamentali della vita. Nel bosco, nella foresta i personaggi hanno delle rivelazioni. Arcy, nel suo processo di formazione accanto alla saggia volpe Solomon, diventa più maturo e si fa delle domande molto simili a quelle che ci poniamo noi umani nei momenti delle perdite, delle sconfitte e del dolore.
“I miei stupidi intenti” è una storia che parla di noi, delle nostre paure, dei nostri istinti e soprattutto del tentativo di trovare delle risposte. Salomon e Arcy diventano una sorta di specchio delle nostre forze e debolezze, le loro parole ci coinvolgono e ci lasciano sbigottiti perché non ci aspetteremmo mai tanti risvolti filosofici e psicologici nei pensieri di due animali. Loro, tuttavia, appartengono a una sfera che sta a metà via. Fanno parte della natura, ma si sono elevati anche ai misteri e ai segreti del mondo degli esseri umani.

Da Gennaio a Giugno ho letto abbastanza e sono soddisfatta e felice di aver avuto sempre accanto i miei amici di carta. I libri mi hanno accompagnata mese dopo mese, sono stati un rifugio e una preziosa compagnia. Ora non mi resta che raccontarvi prossimamente la seconda parte del mio 2022 perché anche durante questo arco di tempo non sono mancate le sorprese, le scoperte letterarie e tanto altro.