"I tonni non nuotano in scatola" di Carla Fiorentini
“I tonni non nuotano in scatola” di Carla Fiorentini

Ciao Carla e benvenuta alla rubrica #caffèdautore, ti chiedo subito come prendi il caffè? Lo gradisci freddo visto le temperature bollenti di questi giorni?


Non me lo aspettavo ma devo dire che lo speravo anche perché è un libro che va incontro al bisogno di evasione comune un po’ a tutti in questo momento particolare.

2)Una copertina accattivante, un titolo originale e una trama che incuriosisce, come è nata l’idea di questo libro in cui il mare è il vero protagonista?

L’idea è nata molti anni fa proprio mentre mi trovavo sull’Isola di San Pietro, dove la storia è ambientata e poi è cresciuta dentro di me fino ad assumere questa forma definitiva negli ultimi anni. All’inizio pendeva più sul lato noir mentre col tempo si è arricchita di tutta la parte comedy che, secondo me è rappresenta la vera originalità del libro.

3)Carloforte è un paese di pescatori famoso per la mattanza dei tonni, tu hai mai assistito a questo tipo di pesca legata alle tradizioni isolane? Quali sensazioni hai provato nell’osservare questo spettacolo impressionante e in parte anche truce.

Frequento Carloforte da quando ero bambina perché mio nonno era Carlofortino e quindi sento parlare della mattanza da sempre ma non ho mai assistito di persona perché ho sempre avuto una forma di rispetto mistico e non ho mai chiesto di prenderci parte. Però ho letto molti libri e interviste ai protagonisti di quello che a tutti gli effetti è un vero e proprio rituale, sicuramente impressionate e ancestrale.


3)La Sardegna è la tua terra, che rapporto hai con lei e con il continente?


Sono nata in Sardegna e vivo a Roma da 20 anni, quindi da metà della mia vita. Ed è esattamente a metà è diviso il posto nel mio cuore per la parola Casa. Torno in Sardegna almeno ogni due mesi, ci passo tutto il tempo possibile di ferie, soprattutto quello estivo. Scherzosamente dico sempre che soffro di Sarditudine, una malattia incurabile e meravigliosa che accomuna un po’ tutti sardi e talvolta anche i non sardi che entrano in contatto con quest’isola ammaliante.

4)La protagonista, Vetta, è simpatica, ironica e con una forte immaginazione. Ti sei ispirata a qualcuno che conosci per creare il suo personaggio?

Devo dire che, nonostante io cerchi di fare tutto il possibile per rendere le mie protagoniste molto diverse da me alla fine qualcosa resta sempre e quel qualcosa è certamente l’ironia che è davvero la mia arma, più o meno segreta, per affrontare la vita.

5)Ho molto apprezzato il modo in cui parli del mare “che fa e disfa a suo piacimento e ti fa vedere quello che vuole, quando vuole e se lo vuole”. Anche verso di te, il mare esercita al contempo fascino e timore?

Il Mare è il vero deus ex machina del mio romanzo. Credo sia impossibile e anche stolto non amarlo e temerlo allo stesso tempo, vista la sua potenza creatrice e distruttrice. E quello che vale per tutti ovviamente è centuplicato per chi vive su un’isola di un’isola, come nel caso dei Carlofortini. Mi è capitato infatti di parlare con chi ha letto il libro che mi ha confermato proprio quanto sia vero per loro questo fatto che il mare crea e disfa mondi, costantemente.

6)Nel tuo romanzo ci offri una carrellata di personaggi indimenticabili. Io ho adorato lo spinone di Pietro. Tutte le figure che ruotano intorno a Vetta nascondono dei segreti. Secondo te Carla è meglio lasciare quest’ultimi senza risposta o scoprire verità scomode?

Tango è anche il mio personaggio preferito, è comparso quasi per caso, senza preavviso e mi ha subito stregato. Sì, i segreti giocano un ruolo importante nel mio romanzo così come il fatto che spesso sia assolutamente meglio che restino tali.

7)I ricordi hanno grande importanza, Vetta trova sollievo e pace quando finalmente affronta il suo passato. A tuo avviso, quanto quest’ultimo incide sulla nostra vita da adulti?

Credo che non si diventi mai del tutto adulti finché non si sono fatti i conti col proprio passato. Così come credo che quello che siamo nell’oggi non sia altro che il risultato delle esperienze che abbiamo vissuto per raggiungerlo.

8)Il tuo libro è una lettura perfetta per l’estate e non solo. Dove t’immagini Vetta in vacanza dopo l’avventura a Carloforte?

In realtà, adesso che Vetta è finalmente tornata a Carloforte dopo tanti anni, dubito che vorrà cambiare meta così presto. Però se proprio devo immaginarne un’alternativa credo che la manderei in Giappone, che è a sua volta un’Isola, anche se in modo molto molto diverso. 

 9)Ultima domanda, prima che il caffè si scaldi…. Che libro consigli a me e agli amici di “leggere e rileggere”?

Un libro recente che ho amato molto proprio per una sua leggerezza ironica e una galleria di personaggi indimenticabili che restano nel cuore è “Quel che si vede da qui” di Mariana Leky edito da Keller lo scorso anno.  Credo davvero che sia un libro che, come hai scritto nella tua domanda, meriti di essere letto e riletto.

Grazie Carla per il tempo che mi hai dedicato e se scriverai il seguito di “I tonni non nuotano in scatola”, io lo leggerò con grande piacere.

Grazie infinite a te, per il tempo che ci hai dedicato leggendoci e per quello che ci stai dedicando, ascoltando la nostra risposta.


Carla Fiorentino nasce a Cagliari nel 1979. A 19 anni lascia la Sardegna per studiare a Roma, dove si laurea in Sociologia della Letteratura e inizia subito il suo viaggio nel mondo editoriale che dura da ormai quindici anni. Nel 2018 ha esordito con Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore (Fandango Libri) e nel 2020 ha realizzato Forty. Il podcast che ci rivela i super poteri dei quarantenni (Emons Record)
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  • Categoria dell'articolo:Romanzi
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Questo articolo ha 3 commenti

  1. Michela

    Intervista molto interessante. Anche io ho letto il libro il mio personaggio preferito è stato Tango !!! Ho amato l ‘ isola e la potenza del mare.

  2. Michela

    Intervista molto interessante. Anche io ho letto il libro il mio personaggio preferito è stato Tango !!! Ho amato l ‘ isola e la potenza del mare.

    1. Giorgia

      grazie mille.

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