
“Una notte ho sognato New York” di Piero Armenti edito da Mondadori, è un romanzo per gli amanti dei viaggi e delle esperienze di vita. Un giorno all’improvviso, il protagonista Piero capisce che deve partire e che il piccolo paesino del Cilento dove ha sempre vissuto gli sta stretto e non gli offre prospettive. Lui si sente nato per andare via, per seguire il suo cammino e il luogo perfetto per cambiare vita è New York.
“Ho capito che dovevo partire. Andare lontano, oltre qualsiasi luogo conosciuto. Non bastava Milano, neanche Londra o Parigi. Dovevo metterci un oceano di distanza tra me e la vita”.
Questa città diventa una vera e propria protagonista e, pagina dopo pagina, ne scopriamo i volti più nascosti e i luoghi più suggestivi. Piero ne è affascinato e ammaliato, si rende conto delle sue contraddizioni, ma non resiste al suo fascino e alla sua capacità di sorprenderlo sempre con nuove avventure, personaggi originali, eventi mondani e scorci mozzafiato.
Già al quarto giorno dal suo arrivo, gli è chiaro che non vuole tornare indietro perché tutto quello che ha vissuto fino a quel momento è niente rispetto alla grandezza che ha davanti e alle opportunità che New York gli offre.
Armenti in questo suo libro ci narra una storia d’amore, quella di Piero con la Grande Mela che per lui è simbolo di libertà, imprevedibilità, incontri inaspettati e bellezza.
“Essere liberi significa avere davanti a sé mille possibilità, mischiarsi con persone diverse, poter scegliere”
Durante i mesi che trascorre a New York si sente perfettamente integrato e a suo agio, può scegliere di fare colazione con un bagel e non con un cornetto, prendere un aperitivo costoso insieme a un miliardario come Jack in uno splendido rooftop e al contempo dormire sul divano con delle coinquiline squattrinate. Può uscire con la bellissima Gina e al contempo affezionarsi a Rosetta, la vecchietta italo americana che lo ospita i primi tempi.
Nella città delle mille luci, dei grattacieli e dei mille sogni tutto sembra possibile, basta non chiedere mai troppo di personale, non lamentarsi e cercare di non essere mediocri. A New York però non è tutto oro quel che luccica ci sono anche tanti problemi irrisolti: i senzatetto, il razzismo, la povertà in contrapposizione alla tanta ricchezza, l’assicurazione sanitaria a pagamento, la malavita e la solitudine.
Piero spesso ripensa ai suoi affetti, al padre e alla madre che lo appoggiano nelle sue scelte, alle sue radici e a quanto sia cambiato rispetto a quando viveva nella Valle dell’Angelo. Alla fine deve fare una scelta e decidere cosa vuole davvero e che c’è sempre un prezzo da pagare per realizzare quello in cui si crede con tutto il cuore.
Piero Armenti è riuscito a coronare il suo sogno: ha fondato “Il mio viaggio a New York “: un tour operator sui generis, ma soprattutto un blog dove ogni giorno racconta a modo suo la città più desiderata del mondo. Quanto c’è dell’autore nel suo personaggio? Questo non è scritto, ma a mio avviso, si coglie in molte pagine di questa storia.
In abbinamento al romanzo “Una notte ho sognato New York” ho pensato che la “Cuvée Nettuno” Brut Nature, Colli Bolognesi DOCG dela ” Tenuta Santa Croce” di Monteveglio (BO), sia la bollicina ideale!
Ho avuto il piacere di assaggiare questo vino anche sulla sommità della Torre Prendiparte, una delle fantastiche torri bolognesi che da molti secoli caratterizzano il paesaggio della città felsinea.
La sua veste “minimal”, ma elegante, valorizza questo vino che trovo piacevolmente minerale e fresco, dal perlage fine e persistente.
La Cuvée Nettuno con le sue bollicine mi è sembrato perfetto per essere associato alla Grande Mela e alla vita eccitante e frenetica dei suoi abitanti che spesso attendono con ansia la sera per rilassarsi, con un calice di vino, su una terrazza panoramica dopo una giornata intensa di lavoro. New York è famosa per i suoi grattacieli come Bologna lo è da secoli per le sue Torri. Ammirare lo skyline di New York assaporando un calice di Cuvée Nettuno… che sogno!!!
A New York però, non è tutto oro quel che luccica. Il protagonista si trova spesso solo e costretto a fare i conti con le sue origini e con ciò che conta realmente al di là delle apparenze. La scelta più difficile per lui è cercare di conciliare le sue origini italiane e le nuove conoscenze e le nuove esperienze americane.
La “Cuvée Nettuno” è un vino che nasce da uve autoctone ed è un perfetto mix tra tradizione e innovazione, passato e presente, mix che mette costantemente in dubbio il protagonista Piero.
Bellissimo accostamento Giorgia!
Grazie mi fa molto piacere sapere che hai apprezzato l’abbinamento.
Non ho ancora letto il libro di Piero ma seguo la sua pagina Facebook ed Instagram, Armenti ti fa riscoprire tutte le meraviglie di New York. Città fantastica da visitare !!!
Piero è un mito!