“Argomentazione di Linès – Fellow” di Jean-Marc Aubert edito da Prehistorica editore.

“Non cercate qui alcuna forma di letteratura: non è questa la mia intenzione. Io vorrei, secondo l’esempio dei saggi scientifici che sono solito leggere, stilare un resoconto oggettivo, se possibile, della performance di Mell Fellops. Gli equivoci che circondano la sua impresa – e solo quelli, contrariamente a ciò che dicono le malelingue – mi inducono a riportare oggi quell’evento così particolare che ha segnato la sua esistenza.”

Questo è l’incipit del romanzo spiazzante e seducente “Argomentazione di Linès-Fellow” di Jean-Marc Aubert edito da @prehistoricaeditore.

Ho avuto il piacere di conoscere questa casa editrice durante l’ultima edizione del Buk festival a Modena e sono rimasta colpita dall’originalità delle loro proposte e dal loro intento di illuminare la grande narrativa dando rilievo ai classici di ieri e a quelli di oggi in modo da proiettare le loro lunghe ombre nel mondo di domani.

La lettura di questo libro mi ha permesso di uscire dalla mia comfort zone “libresca” e di farmi conoscere la prima opera di Jean-Marc Aubert tradotta in italiano da Laura Marzi. Questo autore, molto conosciuto in Francia, è arrivato finalista al premio Gouncourt e ha ottenuto il prestigioso Prix de La Renaissance.

L’aspetto che ho maggiormente apprezzato nella sua scrittura è quello di lasciare il lettore disorientato e incredulo. Il suo umorismo nero si unisce a considerazioni filosofiche ed esistenziali creando una storia seducente e spaventosa. Il narratore ha un ruolo determinante e, con un cinismo estremo, cerca di convincere con le sue argomentazioni le ragioni che lo hanno portato a far compiere un’impresa assurda e folle al suo paziente.

“Le mie visite al 246 s’infittirono durante questo mese di preparazione: durante una di queste, esaminai a lungo il mio paziente per assicurarmi del tutto della sua buona forma fisica. Posso certificare che era perfetta. In caso contrario, mi sarei opposto alla partecipazione di Mell Fellops alla corsa. Inoltre, constatai una certa euforia nel suo comportamento. Più gioioso del solito, aveva la mente completamente rivolta a quella maratona che gli apriva finalmente delle prospettive.”

Mell Fellops in seguito ad un incidente ha perso l’uso delle gambe ed è costretto a vivere su una sedia a rotelle. Le sue giornate sono scandite da gesti quotidiani ripetitivi e ossessivi: segue una tabella di marcia dettagliata, legge di continuo e vive in solitudine. A parere del medico che lo ha in cura è dotato di una grande forza di volontà e soffre di un senso d’inferiorità rispetto agli altri che lo trovano spesso insignificante e servile.

Il medico narratore diventa un personaggio fondamentale ai fini della trama perché, proprio il rapporto che crea con Fellops, lo porta a raccontare in modo delirante un’avventura sportiva e di vita disumana e perversa. Nelle sue parole non c’è traccia di umanità e di buon senso; il suo intento è solo quello di raccontare al lettore l’evento particolare che ha segnato l’esistenza del protagonista.

In realtà il suo coinvolgimento diventa, giorno dopo giorno, più forte e il distacco che si è prefissato lascia il posto al suo egocentrismo e al voler trovare un’assoluzione a tutti i costi.

Un libro consigliato a chi, come scrive Eco nella citazione iniziale, ha: “il coraggio di considerare quello che chiamiamo il nostro mondo come un costrutto culturale”.

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Questo articolo ha 4 commenti.

  1. Teresita

    Lo leggerò di sicuro. Grazie del suggerimento 👋🏻

  2. Michela

    Autore che non conoscono ma i tuoi consigli sono sempre preziosi !

  3. Michela

    Autore che non conoscono ma i tuoi consigli sono sempre preziosi !

    1. Giorgia

      Mi fa molto piacere.

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